Per la Fiorentina una crescita senza fine

Ieri, mercoledì 12 luglio 2023, alle soglie del suo primo secolo di vita, la Fiorentina ha trovato casa. La sua casa. Di superlusso. Il centro sportivo di Bagno a Ripoli supera, per bellezza, grandezza e funzionalità, le strutture di questo genere di quasi tutta Europa. E’ finito il tempo dei girovaghi viola, la Fiorentina è entrata in una nuova epoca di stabilità. In netto ritardo rispetto a Milanello (inaugurato nel ‘63) e alla Pinetina (due anni più tardi) e anche rispetto a Formello e Trigoria, ora però il club viola si è messo sullo stesso piano e, piantina alla mano, ha fatto meglio, molto meglio. Un tetto sulla testa e una squadra da rinforzare. In un centro sportivo di quel livello mica puoi metterci giocatori di seconda o terza fascia. Lo sforzo compiuto per realizzare una struttura tanto avveniristica, prodotto di una bioarchitettura che ha usato materiali totalmente riciclabili come legno, vetro e acciaio (il cemento armato solo per le fondamenta) e che ha montato pannelli voltaici colorati da confondersi col paesaggio e non turbare il panorama andrà abbinato a un altro tipo di sforzo così che l’evoluzione tecnica sia pari all’evoluzione strutturale.

Fiorentina, tra Uefa e Parisi

La Fiorentina è in attesa del giudizio dell’Uefa sulla Juventus (Conference sì, Conference no) e nel frattempo ha cominciato a muoversi (bene) sul mercato. Col primo acquisto ha fatto un passo in avanti. Quanto lungo lo vedremo in futuro, ma non c’è dubbio che l’arrivo di Fabiano Parisi porti alla squadra un miglioramento come qualità tecnica e aumenterà le scelte tattiche di Italiano. Di Parisi colpisce la crescita continua nei tre anni di Empoli, il primo in B con Dionisi (promozione), il secondo in A con Andreazzoli (salvezza), il terzo in A con Zanetti (salvezza). Non c’è da meravigliarsi se il primo vero acquisto della Fiorentina non abbia riempito un vuoto ma raddoppiato un ruolo. Come terzino sinistro Italiano aveva già Biraghi, il capitano.

Italiano e la variante tattica

Fra i due la differenza è evidente: Biraghi è un “crossista”, parte, si sovrappone, alza la testa e fa il cross, sotto questo aspetto ricorda un altro eccellente terzino sinistro della recente storia viola, Manuel Pasqual, pure lui capitano; Parisi è differente, parte da dietro pure lui però quando arriva sul lato corto dell’area di rigore, versante di sinistra, non alza la testa ma l’abbassa sul pallone per puntare e saltare l’avversario. L’assist di Parisi è spesso un passaggio breve, un tocco di interno sinistro dopo aver dribblato il difensore che gli sta davanti. Il meglio dell’ex empolese è racchiuso negli ultimi 20-30 metri di campo, nella parte più offensiva dell’azione. E’ la ragione per cui Italiano potrebbe pensare anche a variare il modulo, al 4-2-3-1 con Biraghi terzino sinistro e Parisi ala sinistra. Va detto che quando nel finale di stagione Zanetti è passato dal rombo (Baldanzi trequartista) al 4-2-3-1 (Baldanzi esterno destro), Parisi non è mai stato avanzato ma è rimasto sempre dietro (come ala sinistra c’era Cambiaghi). Italiano potrebbe comunque provarci e trasformare l’idea in una interessante variante di gioco.

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